Per un Reddito di Cittadinanza che non penalizzi le famiglie con minori o numerose

Per un Reddito di Cittadinanza che non penalizzi le famiglie con minori o numerose

Il reddito di Cittadinanza, affinché sia davvero efficace, ha bisogno di una revisione complessiva, non solo di un “piccolo tagliando”, che ci sembra invece la direzione presa nella bozza della prossima legge di bilancio, che focalizza la sua attenzione sul percorso di inclusione lavorativa, trascurando aspetti altrettanto importanti per una misura che innanzitutto deve essere tarata in modo da sostenere adeguatamente le famiglie in forti difficoltà economiche.

Come Alleanza Contro la Povertà siamo sollevati dal fatto che nella bozza della legge di Bilancio sia riconosciuta la necessità di mantenere uno strumento di contrasto alla povertà quale il Reddito di Cittadinanza, ma siamo ben lontani dagli interventi utili a rafforzarne l’efficacia.

Non è accettabile non intervenire sulla scala di equivalenza ISEE, che così com’è concepita, penalizza le famiglie numerose con minori. Allo stesso modo ripetiamo che bisogna eliminare il discriminatorio vincolo di residenza di 10 anni per le famiglie di origine straniera, riportandolo sul più ragionevole livello di 2 anni previsto per il REI. Occorre inoltre allentare il vincolo di accesso sul patrimonio mobiliare oggi troppo stringente, perché un piccolo risparmio non deve essere causa di esclusione dalla prestazione.

Occorre ridisegnare il RdC per contrastare la povertà, questo è il suo obiettivo primario e insindacabile. Ma lo strumento deve anche essere modificato per configurarsi come un vero in-work benefit, introducendo regole di compatibilità più favorevoli al mantenimento dell’occupazione rispetto a quanto avvenga oggi.

Prendiamo atto che nella bozza della legge di bilancio sia stata tenuta in conto la nostra richiesta di attenzione ai rischi derivanti dalla “trappola povertà”, per questo abbiamo proposto di ridurre la “tassazione”, applicata al reddito da lavoro, abbassandola dal 100% sino al 60%. La bozza della legge di bilancio va in questa direzione, portandola all’ 80%, ma è un passo ancora distante dal 60% da noi auspicato. 

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