Stipendi e pensioni da fame. Rossini (Alleanza contro la povertà): “Serve ridare equilibrio, troppe persone sono a rischio”

Stipendi e pensioni da fame. Rossini (Alleanza contro la povertà): “Serve ridare equilibrio, troppe persone sono a rischio”

agensir.it

“Il problema non è il Reddito di cittadinanza ma che i salari sono molto bassi. Questa è la vera questione”, afferma il portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia, perché “è sotto gli occhi di tutti che i livelli di salari e stipendi non sono coerenti con il livello di vita in Italia”. Per Rossini, poiché nel nostro Paese “aumentano i ricchi ma aumentano pure i poveri” e “la forbice si amplia”, “l’unico modo per recuperare sul distanziamento sociale è la redistribuzione dei redditi”

“L’acqua si è troppo alzata, qualcuno rischia di annegare”. Usa questa immagine Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia, per descrivere la situazione di tanti italiani alle prese non solo con rincari diffusi, dalle bollette di luce e gas ai prezzi di molti generi di prima necessità, ma anche con stipendi e pensioni che, per via dell’inflazione, limitano il potere di acquisto. L’Inps lunedì ha diffuso il dato secondo cui per un terzo dei pensionati l’assegno è inferiore ai 1.000 euro al mese mentre pochi giorni fa è stato l’Istat a certificare che, in Italia, uno stipendio su tre non raggiunge i 1.000 euro mensili. Anche per questo si è tornato a parlare di un Paese di lavoratori poveri e che, in prospettiva, saranno anche pensionati poveri.

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